10 maggio 1940: campagna di francia:
Il 10 maggio 1940, sempre impiegando la tattica militare della guerra lampo (Blitzkrieg), le truppe tedesche attaccarono i Paesi Bassi e il Belgio e da qui, passando per la Foresta delle Ardenne e aggirando completamente la linea Maginot, entrarono in Francia dando il via alla Campagna di Francia (in codice Fall Gelb, 'Caso Giallo'). Fu una straordinaria dimostrazione di potenza militare: il formidabile cuneo corazzato raggruppato nella regione delle Ardenne la notte del 12 maggio la 7ª Panzer-Division del generale Rommel sbucò sulla Mosa a Dinant. Il giorno dopo il grosso del cuneo corazzato raggiunse in forze la Mosa, dove erano schierate le principali forze francesi, passando subito all'attacco per attraversare il fiume.In soli tre giorni i panzer tedeschi formarono profonde teste di ponte ad ovest della Mosa - a Dinant, a Monthermé e soprattutto a Sedan, dove i carri armati del generale Heinz Guderian svolsero un ruolo decisivo e sbaragliarono le deboli resistenze francesi.Dopo aver respinto alcuni sconnessi tentativi di contrattacco delle scarse riserve corazzate francesi ancora disponibili, a partire dal 16 maggio i panzer ebbero via libera ad ovest del fiume, dopo il crollo definitivo della 9ª Armata francese: vi fu una scorribanda di mezzi corazzati tedeschi attraverso la pianura franco-belga in direzione delle coste della Manica. La situazione degli Alleati si rivelò drammatica, come confermato dai tempestosi colloqui tra Churchill, Reynaud, Daladier e i generali inglesi e francesi: il raggruppamento franco-inglese, penetrato in Belgio, rischiò di essere tagliato fuori e di venire completamente distrutto.Tutti i tentativi di contrattacco alleati a nord del corridoio tedesco (contrattacco inglese di Arras il 21 maggio) o a sud (a partire dalle precarie posizioni francesi sulla Somme) fallirono. I panzer ebbero via libera e fin dal 20 maggio i primi reparti corazzati raggiunsero le coste della Manica ad Abbeville.La situazione peggiorò ulteriormente dopo l'improvvisa resa dell'esercito belga il 28 maggio, che lasciò scoperte le difese alleate nella sacca. L'Olanda, attaccata fin dal 10 maggio da altre forze corazzate e da un lancio di paracadutisti tedeschi sull'Aja e i ponti sulle numerose vie d'acqua dei Paesi Bassi (in parte fallito), aveva già abbandonato la lotta fin dal 15 maggio, anche in seguito al bombardamento aereo di Rotterdam; la regina Guglielmina si rifugiò nel Regno Unito, a differenza del re Leopoldo del Belgio che decise di rimanere sul territorio occupato dai tedeschi.Il 26 maggio Churchill autorizzò il corpo di spedizione inglese a ripiegare senza indugio verso la costa e il porto di Dunkerque, dove nel frattempo si era radunata una numerosa flotta di navi militari, mercantili e di naviglio privato civile per l'evacuazione dei soldati.I francesi, dopo molta confusione e divergenze a livello politico e di comando, ripiegarono a loro volta verso la costa, abbandonando una parte delle loro forze, ormai circondate a Lilla, città che cadde il 29 maggio.La situazione apparve compromessa: le colonne corazzate tedesche giunte fino al mare avevano progredito lungo la costa verso nord in direzione di Boulogne, Calais(occupate il 25 e il 26 maggio) e Dunkerque, ma il 24 maggio un improvviso ordine di Hitler impose di fermare l'avanzata dei panzer e di proseguire solo con la fanteria. La decisione del Führer derivava apparentemente dal desiderio di risparmiare le sue forze migliori in vista delle future campagne, consentendo allo stesso tempo a Hermann Göring di mostrare la potenza della sua Luftwaffe a cui sarebbe stato lasciato il compito di impedire l'evacuazione; ma forse vi era anche la segreta intenzione del dittatore di risparmiare un'umiliante disfatta agli inglesi, anche per favorire future trattative di pace anglo-tedesche.Il bilancio finale della prima fase della Campagna di Francia, nonostante questa delusione, fu comunque trionfale per la Germania e per Hitler.Il 10 giugno Mussolini dichiarò, guerra agli Alleati.Il 5 giugno 1940 con un violento bombardamento aereo sulla linea della Somme e sull'Aisne, nonché sulle truppe francesi dislocate ad Abbeville e sulla Linea Maginot, i tedeschi iniziarono la battaglia per la conquista di Parigi.Il 10 giugno i tedeschi attraversarono la Senna, l'esercito francese si ritirò disordinatamente sulla Loira, il generale Weygand annunciò che il fronte era stato definitivamente sfondato. Il governo francese si trasferì allora da Parigi a Tours, mentre lo raggiunse la notizia che l'Italia stava per dichiarare guerra alla Francia e alla Gran Bretagna.L'11 giugno il generale francese Pierre Héring, governatore militare di Parigi, annunciò che la città era stata dichiarata "città aperta"; Parigi venne occupata dai tedeschi il 14 giugno, risparmiando così la città da incursioni aeree o di artiglieria. Nel frattempo anche Reims cadde in mani tedesche, e l'esercito francese era ormai decimato e praticamente inoffensivo.Nella notte del 16 giugno Reynard si dimise dall'incarico di Presidente del Consiglio francese a causa di divergenze con il Consiglio dei ministri in merito alla discussione sulla proposta di De Gaulle (trasferitosi a Londra il giorno prima) di un "Unione franco-britannica", in sostanza la fusione dei due stati in uno solo. Il maresciallo Philippe Pétain formò subito un nuovo gabinetto e alle 23 incaricò il suo Ministro degli Esteri Paul Baudouin di chiedere l'armistizio ai tedeschi. Alle 24, tramite l'ambasciatore spagnolo a Parigi, il governo francese presentò ufficialmente la richiesta di armistizio. Intanto la Wehrmacht conquistava Digione, aggirava la Linea Maginot e nel giro di pochi giorni invadeva Brest, Nantes e Saumur dopo aver già conquistato tra le altre Caen, Rennes e Le Mans. Il 19 giugno il governo tedesco si dichiarò pronto a far conoscere le clausole per la cessazione delle ostilità e richiese l'invio di plenipotenziari suggerendo al governo francese di mettersi in contatto con l'Italia per trattative analoghe. Il suggerimento fu applicato già dal giorno seguente; ciò fece in modo di fermare l'attacco armato delle truppe italiane iniziato tre giorni prima.Alle 15:30 del 21 giugno Hitler ricevette i plenipotenziari francesi; le condizioni della resa furono molto pesanti: 3/5 del territorio nazionale furono occupati dall'invasore, non furono resi i prigionieri, le spese di occupazione furono fissate a discrezione del vincitore.Il 22 giugno alle ore 18:30 il generale Charles Huntziger, rappresentante della delegazione francese, e il generale Wilhelm Keitel, capo di Stato Maggiore della Wehrmacht, firmarono l'armistizio. Per volere di Hitler, l'Armistizio venne simbolicamente firmato allo stesso modo di quello che era stato stipulato alla fine della prima guerra mondiale: delegati e generali tedeschi e francesi si riunirono su un treno parcheggiato in aperta campagna, nella stessa posizione geografica, nella stessa carrozza di lusso e con le stesse poltrone di quel giorno del 1918, quando la Germania aveva firmato l'armistizio della prima guerra mondiale, arrendendosi alla Francia.Vennero lasciate alla Germania il possesso di Parigi, del nord e di tutta la costa atlantica, mentre la Francia centro-meridionale rimaneva indipendente con le sue colonie, e il governo si insediava nella cittadina di Vichy.Nonostante le assicurazioni francesi che in nessun caso la flotta sarebbe stata consegnata ai tedeschi o agli italiani, l'Ammiragliato britannico diede avvio ad un'azione (nota come Operazione Catapult) volta a devitalizzare le navi da guerra francesi che, lasciata la Francia, erano ancorate nelle basi algerine di Mers-el-Kébir e Orano. Il risultato di questa azione, che causò oltre mille morti fra i marinai francesi, fu controproducente in termini materiali per gli inglesi: le navi francesi che furono in grado di farlo, rientrarono a Tolone, mentre quelle alle quali fu impossibile (come la corazzata Richelieu) reagirono energicamente a qualunque tentativo alleato di penetrare in Nordafrica. Tuttavia, la dimostrazione di impavida risolutezza della Gran Bretagna e del suo governo, nella tragica situazione di isolamento, non mancò di avere benefici effetti sul morale dell'opinione pubblica inglese e anche americana (e questo sembra fosse effettivamente uno degli scopi principali dell'operazione). Una minima percentuale dei marinai francesi internati in Gran Bretagna aderì in seguito alla Francia libera. Il 24 giugno alle 19:15 a Villa Olgiata presso Roma, il generale Huntziger e il generale Badoglio firmarono l'armistizio tra Italia e Francia, mentre poche ore più tardi alle 1:35 del 25 giugno entrò ufficialmente in vigore l'armistizio franco-tedesco.Negli stessi giorni di quel giugno del 1940 l'Unione Sovietica occupò la Lituania, l'Estonia e la Lettonia.